Domus del Chirurgo
Domus del Chirurgo
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MAURIZIO C
Province of Pavia, อิตาลี30,291 ผลงาน
ก.ค. ค.ศ. 2022
Il Domus del chirurgo è un'abitazione romana, qui sono stati ritrovati reperti, mosaici e affreschi oltre a tanti oggetti chirurgici, dell'età romanica, interessante.
เขียนเมื่อ 11 มีนาคม ค.ศ. 2023
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gilpao2013
Campomarino, อิตาลี87 ผลงาน
ม.ค. ค.ศ. 2023 • ครอบครัว
Se si fa un giro al centro di Rimini una cosa da non perdere è sicuramente la Domus del Chirurgo ancora conservata molto bene e il museo della città dove sono conservati gli strumenti ritrovati nella Domus.
เขียนเมื่อ 2 มกราคม ค.ศ. 2023
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Giulia M
32 ผลงาน
ต.ค. ค.ศ. 2022
Emozionante visita ai resti di una domus romana del II secolo, con pavimenti a mosaico ben conservati. Consiglio di richiedere le audioguide, permettono di apprezzare al meglio i reperti. Il biglietto di ingresso comprende anche l'ingresso al museo cittadino, che merita una visita.
เขียนเมื่อ 24 ตุลาคม ค.ศ. 2022
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daniela G
ตูริน, อิตาลี120 ผลงาน
พ.ค. ค.ศ. 2022
visita un po' di anni fa, quando era stata inaugurata, piccola ma molto interessante, un bel pezzo di storia
เขียนเมื่อ 30 พฤษภาคม ค.ศ. 2022
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musica75
โบโลญญา, อิตาลี56 ผลงาน
พ.ค. ค.ศ. 2022
Abbiamo notato che l'affluenza, a questo sito archeologico, prevedeva, per la maggior parte, scolaresche in gita. La visita è davvero interessante e meriterebbe anche un'afflusso maggiore di turisti in vacanza. I mosaici sono davvero meravigliosi! Inoltre con il biglietto per la domus è possibile accedere anche al museo della città, altrettanto favoloso.
เขียนเมื่อ 25 พฤษภาคม ค.ศ. 2022
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Maria N
3 ผลงาน
ส.ค. ค.ศ. 2021
ho scoperto con piacere che rimini ha una storia di oltre 2000 anni, dato che era una colonia romana. Infatti oggi è possibile visitare la famosa domus del chirurgo , la casa di un vero medico con tutti i suoi atrezzi e bisturi
เขียนเมื่อ 4 พฤษภาคม ค.ศ. 2022
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Tommaso612
โรม, อิตาลี499 ผลงาน
ต.ค. ค.ศ. 2021
Una trentina di anni fa a Rimini, alcuni operai intenti a uno scavo stradale scoprirono alcuni frammenti di affreschi nel sottosuolo di Piazza Luigi Ferrari. Come prassi, i lavori furono interrotti e fu avvertita la Sovrintendenza Archeologica di Bologna; gli scavi successivi riportarono alla luce i resti di una domus romana a due piani, risalente agli inizi del II secolo dopo Cristo. Tra gli ambienti della casa emersero un cubicolo (un piccolo locale adibito a stanza da letto) un triclinio (la sala da pranzo, cosiddetta per avere tre lati occupati da panche per i commensali) la cucina, un magazzino; oltre a diversi oggetti d’uso quotidiano. L’apparato decorativo dell’abitazione era particolarmente ricco: comprendeva affreschi, mosaici, colonne e forse anche piccole statue o bassorilievi. Inoltre, l’edificio era dotato di un impianto di riscaldamento simile a quello utilizzato nelle terme, dove il pavimento era appoggiato su tozzi pilastrini tra i quali scorreva acqua calda.
Era l’ordinario aspetto di un’agiata abitazione romana; ma ciò che rese celebre il sito fu il rinvenimento, all’interno di un locale presumibilmente adibito a studio medico, di una scatola di bronzo contenente una serie pressoché completa e relativamente ben conservata di 150 strumenti chirurgici dell’epoca: bisturi, scalpellini, pinze, trapani per forare le ossa, bilancine; insieme a vasetti di vetro e ceramica contenenti tracce di unguenti e medicamenti vari. Dalla tipologia dei ferri, idonei al trattamento di ferite da punta, da taglio e altre lacerazioni improvvise, fu possibile stabilire che il loro proprietario fosse, almeno in origine, un medico militare. La casa comprendeva forse anche un piccolo ospedale (“taberna medica”). Un’iscrizione ritrovata sulla parete dello stesso ambiente attesta la presenza di un certo Eutiche, dall’indole pacifica e gentile (Eutyches homo bonu) probabilmente di origine greca; da numerose testimonianze storiche si sa che la professione di medico nell’antica Roma era in genere esercitata da persone di provenienza orientale. Dopo un periodo di prosperità e assidua frequentazione, la casa e l’infermeria furono abbandonate improvvisamente intorno alla metà del III secolo, forse a seguito di un incendio i cui danni furono irreparabili. Non è da scartare l’ipotesi che gli stessi abitanti siano morti tra le fiamme, a giudicare dal ritrovamento tra le macerie di un’ottantina di monete d’argento (tutte coniate all’epoca della sciagura) che evidentemente nessuno ebbe più modo di recuperare. In ogni caso da questo particolare e dalla ricchezza complessiva dell’abitazione, è facile constatare che la professione di medico esercitata dal proprietario, e forse anche dai suoi eredi, era all’epoca molto remunerativa.
La “Domus del Chirurgo” (come la si indica attualmente) non era isolata ma si trovava dentro al centro abitato dell’antica Ariminum, circondata da altre abitazioni generalmente più popolari, botteghe, magazzini, ecc. In epoca tardo imperiale sopra le rovine fu costruito un ricco palazzo nobiliare, probabilmente distrutto nel VI secolo durante la guerra tra Goti e Bizantini. In seguito, come testimoniano alcune sepolture, la zona fu utilizzata come cimitero, diventando quindi proprietà di alcuni istituti religiosi.
Nel 2007, conclusi gli scavi, il sito fu aperto al pubblico. Per evitare danni alle antiche vestigia, la visita si compie su alcune passerelle opportunamente sollevate dal suolo. Sono ben visibili in loco alcuni grandi mosaici pavimentali forse pertinenti all’edificio tardo imperiale; mentre quelli più pregevoli e antichi, che ornavano presumibilmente la casa del Chirurgo, sono oggi esposti nella sezione archeologica del Museo di Rimini. Qui si trova anche la preziosa collezione di strumenti chirurgici, di fondamentale importanza per conoscere il grado di sviluppo dell'arte medica nell’antica Roma.
Il biglietto ordinario d’accesso alla domus costa 7 euro, ma ci sono sconti e facilitazioni di vario tipo; il sito è aperto di mattina e di sera, tutti i giorni della settimana a esclusione del lunedì. Con lo stesso biglietto è possibile visitare anche il museo. Prima di programmare la visita è comunque consigliabile contattare la struttura per avere informazioni aggiornate.
Era l’ordinario aspetto di un’agiata abitazione romana; ma ciò che rese celebre il sito fu il rinvenimento, all’interno di un locale presumibilmente adibito a studio medico, di una scatola di bronzo contenente una serie pressoché completa e relativamente ben conservata di 150 strumenti chirurgici dell’epoca: bisturi, scalpellini, pinze, trapani per forare le ossa, bilancine; insieme a vasetti di vetro e ceramica contenenti tracce di unguenti e medicamenti vari. Dalla tipologia dei ferri, idonei al trattamento di ferite da punta, da taglio e altre lacerazioni improvvise, fu possibile stabilire che il loro proprietario fosse, almeno in origine, un medico militare. La casa comprendeva forse anche un piccolo ospedale (“taberna medica”). Un’iscrizione ritrovata sulla parete dello stesso ambiente attesta la presenza di un certo Eutiche, dall’indole pacifica e gentile (Eutyches homo bonu) probabilmente di origine greca; da numerose testimonianze storiche si sa che la professione di medico nell’antica Roma era in genere esercitata da persone di provenienza orientale. Dopo un periodo di prosperità e assidua frequentazione, la casa e l’infermeria furono abbandonate improvvisamente intorno alla metà del III secolo, forse a seguito di un incendio i cui danni furono irreparabili. Non è da scartare l’ipotesi che gli stessi abitanti siano morti tra le fiamme, a giudicare dal ritrovamento tra le macerie di un’ottantina di monete d’argento (tutte coniate all’epoca della sciagura) che evidentemente nessuno ebbe più modo di recuperare. In ogni caso da questo particolare e dalla ricchezza complessiva dell’abitazione, è facile constatare che la professione di medico esercitata dal proprietario, e forse anche dai suoi eredi, era all’epoca molto remunerativa.
La “Domus del Chirurgo” (come la si indica attualmente) non era isolata ma si trovava dentro al centro abitato dell’antica Ariminum, circondata da altre abitazioni generalmente più popolari, botteghe, magazzini, ecc. In epoca tardo imperiale sopra le rovine fu costruito un ricco palazzo nobiliare, probabilmente distrutto nel VI secolo durante la guerra tra Goti e Bizantini. In seguito, come testimoniano alcune sepolture, la zona fu utilizzata come cimitero, diventando quindi proprietà di alcuni istituti religiosi.
Nel 2007, conclusi gli scavi, il sito fu aperto al pubblico. Per evitare danni alle antiche vestigia, la visita si compie su alcune passerelle opportunamente sollevate dal suolo. Sono ben visibili in loco alcuni grandi mosaici pavimentali forse pertinenti all’edificio tardo imperiale; mentre quelli più pregevoli e antichi, che ornavano presumibilmente la casa del Chirurgo, sono oggi esposti nella sezione archeologica del Museo di Rimini. Qui si trova anche la preziosa collezione di strumenti chirurgici, di fondamentale importanza per conoscere il grado di sviluppo dell'arte medica nell’antica Roma.
Il biglietto ordinario d’accesso alla domus costa 7 euro, ma ci sono sconti e facilitazioni di vario tipo; il sito è aperto di mattina e di sera, tutti i giorni della settimana a esclusione del lunedì. Con lo stesso biglietto è possibile visitare anche il museo. Prima di programmare la visita è comunque consigliabile contattare la struttura per avere informazioni aggiornate.
เขียนเมื่อ 7 กุมภาพันธ์ ค.ศ. 2022
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Sandro & Cristina
Rovereto, อิตาลี2,897 ผลงาน
ก.ย. ค.ศ. 2021
Visto solo esternamente, in quanto per i tempi, non ci era possibile visitare. Sicuramente una meta per quando torneremo a Rimini.
เขียนเมื่อ 6 กุมภาพันธ์ ค.ศ. 2022
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DanishTravelor
โคเปนเฮเกน, เดนมาร์ก231,763 ผลงาน
ม.ค. ค.ศ. 2022
Da man i 1989 udførte arbejde i det grønne område på Piazza Luigi Ferrai, dukkede de første ruiner af et bygningskompleks op af jorden. Arbejdet fortsatte systematisk frem til 2006, men allerede fra år 2000 var der offentlig adgang til området, som i dag kan besøges under en stor pavillon af glas.
Lægens eller healerens hus blev opført i sidste del af det andet århundrede efter Kristi fødsel. Men bygningen blev ikke gammel. Formentlig skete der det, at huset i midten af det tredje århundrede brændte ned til grunden. Væggene kollapsede og inventaret blev tildækket af ruiner, og snart blev det hele glemt.
Man kan udefra få et overblik over udgravningerne, men man skal bestemt gå ind og kigge ned i gravene, hvor der er store stykker af velbevarede mosaikgulve med smukke motiver med dyr og blomster.
Når man besøger Museo della Città Luigi Tonini, som ligger ved siden af Domus del Chirurgo, kan man se den omfattende udstilling med blandt andre de mange forskellige redskaber, som man har gravet frem. Man får det indtryk, at lægen i Domus del Chirurgo kunne kurere en del forskellige sygdomme, trække tænder ud og meget andet.
Domus del Chirurgo er det af de mest spændende arkæologiske steder, jeg har besøgt, og det er en meget værdifuld tilføjelse til Riminis udbud af museer.
Billetten man køber til Museo della Città Luigi Tonini er også gyldig i Domus del Chirurgo.
Lægens eller healerens hus blev opført i sidste del af det andet århundrede efter Kristi fødsel. Men bygningen blev ikke gammel. Formentlig skete der det, at huset i midten af det tredje århundrede brændte ned til grunden. Væggene kollapsede og inventaret blev tildækket af ruiner, og snart blev det hele glemt.
Man kan udefra få et overblik over udgravningerne, men man skal bestemt gå ind og kigge ned i gravene, hvor der er store stykker af velbevarede mosaikgulve med smukke motiver med dyr og blomster.
Når man besøger Museo della Città Luigi Tonini, som ligger ved siden af Domus del Chirurgo, kan man se den omfattende udstilling med blandt andre de mange forskellige redskaber, som man har gravet frem. Man får det indtryk, at lægen i Domus del Chirurgo kunne kurere en del forskellige sygdomme, trække tænder ud og meget andet.
Domus del Chirurgo er det af de mest spændende arkæologiske steder, jeg har besøgt, og det er en meget værdifuld tilføjelse til Riminis udbud af museer.
Billetten man køber til Museo della Città Luigi Tonini er også gyldig i Domus del Chirurgo.
เขียนเมื่อ 1 กุมภาพันธ์ ค.ศ. 2022
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88monique
มิลาน, อิตาลี4,760 ผลงาน
ธ.ค. ค.ศ. 2021 • คู่รัก
La visita di questa domus, riscoperta durante i lavori di pavimentazione di piazza Ferrari, si è rivelata molto interessante. Gli scavi hanno infatti permesso di evidenziare una stratificazione abitativa che ha portato in luce una domus di età romana, una costruzione palaziale tardo antica, sepolture altomedioevali, murature basso medioevali e moderne. L' originaria costruzione del I secolo a.C. subì una radicale trasformazione nella seconda metà del II secolo. Questa domus, poi distrutta in seguito ad un incendio, verrà abitata da un medico chirurgo nel III secolo. Gli ambienti sono stati riconosciuti dagli archeologi come una vera e propria " taberna medica domestica", una sorta di infermeria allestita dal chirurgo all' interno della propria abitazione che veniva utilizzata anche per il ricovero dei pazienti. Un graffito risalente al III secolo, posto nel cubiculum dove venivano ricoverati i malati, è stato interpretato come un gesto di ringraziamento da parte di un paziente al proprietario, medico di origine orientale specializzato in medicina militare , di nome Eutyches . La stanza più significativa è quella di Orfeo, presumibilmente lo studio laboratorio, il cui pavimento musivo policromo presenta figure antropomorfe e zoomorfe. Ai quattro angoli si trovano coppie di cerbiatti e pantere in corsa, al centro Orfeo seminudo seduto su una roccia con la lira in una mano ed il plettro nell' altra. Intorno alla figura centrale ci sono rappresentazioni di animali con elementi naturalistici. Proprio in questa stanza sono stati ritrovati gli strumenti archeologici e farmacologici esposti nel vicino museo. Dopo la distruzione la domus non venne più ricostruita e le sue rovine scomparvero sotto la terra. Dopo un lungo abbandono però , in seguito al trasferimento della sede imperiale a Ravenna nel 402 , l' area si riattivo' con la costruzione di nuove abitazioni. Lo sguardo viene catturato dallo sfarzo della pavimentazione musiva policroma del palazzo tardoantico , sorto all' inizio del V secolo, ristrutturato ed ampliato tra V e VI secolo al tempo di Teodorico, che presenta complessi motivi geometrici. Nel VI secolo l' abitazione palaziale subì un rapido declino in seguito alla guerra tra Goti e Bizantini e l' area venne destinata a necropoli . Lo testimonia la presenza di circa una ventina di tombe legate ad un edificio religioso nelle vicinanze che documentano l' uso di seppellire i defunti all' interno delle mura cittadine in contrapposizioni con la consuetudine romana . La vita poi continuò nell' isolato con impianti sempre più modesti. Un percorso suggestivo e ben articolato grazie alla presenza di passerelle che consentono la visione dall' alto dei diversi ambienti descritti.
เขียนเมื่อ 3 มกราคม ค.ศ. 2022
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